Sono un lavoratore
Co.Co.Co. della Scuola da oltre 17 anni.
In questo lungo arco di
tempo sono cambiate numerose legislature, si sono avvicendati Parlamenti e sono
stati spesi fiumi di inchiostro, ma la mia posizione di precario, ostaggio di
ingannevoli promesse, non è mai mutata.
Per questo, ho deciso di
rivolgermi al Giudice affinché, in ossequio ai principi della Corte Europea, riconosca
al mio lavoro la giusta dignità.
Al via
l’azione legale promossa dai Co.co.co. del D.M. 66/2001.
Abbiamo più
volte affrontato la tematica del precariato nella Pubblica Amministrazione ed
in particolare di quello dei Co.co.co. ex DM. 66/2001 della scuola.
In realtà, il decreto n.
66/2001 avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di un percorso di
stabilizzazione per questi lavoratori, i quali – invece - a
tutt’oggi continuano a vivere in una condizione di estenuante precariato.
L’insopportabile
situazione di instabilità ed incertezza e le ripetute violazioni commesse dal
MIUR ai danni di questa categoria hanno condotto molti di loro ad avviare
un’incalzante azione legale nei confronti del Ministero per ottenere il diritto
alla stabilizzazione – continuamente negato nonostante le promesse – ed il
giusto riconoscimento economico, per il passato, il presente e soprattutto
l’avvenire.
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea [1] che nel 2014 ha condannato l’Italia per abuso dei contratti a termine nella P.A. ha spinto di recente il
Governo ad abbozzare un piano di stabilizzazione per i precari con tre anni di
anzianità.
È così che nel milleproroghe hanno trovato
stabilizzazione i 350 precari dell’Istat
e i 220 precari dell’Istituto Superiore
di Sanità. Mentre continuano a rimanere con un pugno di mosche i Co.co.co
ex DM 66/2001 per i quali, gli emendamenti al D.L. 50/2017 hanno previsto al
massimo una stabilizzazione part-time previo superamento di concorso.
Tali scelte politiche, evidentemente
discriminatorie, impediscono ai Co.Co.Co. ex D. M. 66/2001 di sperare in un
futuro dignitoso.
Dopo circa venti anni di penalizzazione, senza TFR,
tredicesima mensilità e una carente contribuzione previdenziale i precari della
scuola rivendicano i loro diritti.
Per tale motivo il nostro studio ha avviato un’azione legale nei confronti del MIUR
affinché vengano riconosciuti ai precari ATA della scuola, oltre al diritto
alla stabilizzazione:
-
gli incrementi
retributivi connessi dal CCNL del personale ATA all’anzianità di servizio;
-
la regolarizzazione della posizione contributiva e previdenziale;
-
gli interessi;
-
il risarcimento
del danno nella duplice veste sia di
indennità forfettaria che di perdita di chances, (cioè
per la perdita della possibilità, da parte del lavoratore, di vedere migliorare
la propria situazione).
“Senza diritti, la
società arresta il suo moto.
Le società
immobili non conoscono i diritti” (cit. G. Zagrebelsky).
[1] Corte di Giustizia dell’Unione
Europea (Terza Sezione), 26 novembre
2014.
Per maggiori informazioni e/o per aderire all’azione
scrivi a: info@samperisizarrelli-legal.eu
Studio
legale Samperisi&Zarrelli
Produzione riservata
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