Come fare nel caso in cui si è senza lavoro?
In materia di locazione di immobili, è bene precisare
che la legge non obbliga né a richiedere né a esibire la busta paga prima di stipulare il contratto.
Non vi è, dunque, alcun l’obbligo legale di fornire al
proprietario la propria busta paga
al fine di locare un immobile.
A che serve mostrare la
busta paga dunque?
Attraverso l’esibizione della busta paga l’aspirante
affittuario mostra al locatore la propria capacità
reddituale e dunque consente al locatore di confidare nella sua solvibilità.
La busta paga rappresenta, dunque, una garanzia.
La questione, tuttavia, non è di poco conto
se si considera che oltre alle persone che un contratto di lavoro non ce
l’hanno perché di fatto disoccupate, vi sono anche quelle che lavorano al nero e che pertanto, pur avendo una capacità reddituale non possono darne
evidenza attraverso la busta paga.
Esistono, però, molto modi per dimostrare la
propria capacità economica senza necessariamente dover dimostrare di avere un contratto
di lavoro.
È possibile ad esempio fornire garanzie alternative:
-
esibendo un documento ufficiale della banca che attesti la disponibilità
economica dell’aspirante affittuario;
-
mostrando copia della dichiarazione dei redditi;
-
costituendo un fideiussore a garanzia del
pagamento del canone pattuito
Accanto a tali sistemi tradizionali di garanzia, sono stati elaborati ulteriori strumenti per evitare l’arresto dei traffici commerciali e garantire il diritto di credito del proprietario locatore.
Negli ultimi
tempi, infatti, si è diffusa la prassi di incamerare una somma a titolo di pegno come garanzia reale dell’adempimento.
Il proprietario
in sostanza può ricevere una somma a titolo di pegno che potrà trattenere in
caso di inadempimento.
In questo modo
il proprietario, in maniera del tutto legittima, supera il divieto di chiedere
per legge più di tre mensilità a titolo di cauzione
[1] e l’inquilino, nel caso non disponga della somma, può chiedere un finanziamento per ottenerla.
Infatti, ottenere
un finanziamento dalla banca è certamente più semplice che ottenere una
fideiussione.
Altro strumento
di garanzia, meno utilizzato, perché poco conosciuto, ma estremamente utile ed
efficace è la caparra confirmatoria.
Questa, molto utilizzata nei contratti di compravendita
immobiliare, lo è poco o nulla nelle locazioni.
Essa consiste
in una somma di denaro che al momento della stipula una parte consegna
all’altra, a testimonianza della serietà dell’accordo e che va restituita alla
parte che l’aveva prestata se il contratto è stato correttamente adempiuto [2].
In caso di
inadempimento, invece, alla parte adempiente è riconosciuta la facoltà di recedere dal contratto e
trattenere la caparra.
È evidente che
l’aver consegnato al locatore una cospicua caparra (6, 9 o 12 mesi) può rappresentare
un valido disincentivo per il conduttore dal divenire moroso o dal ritardare il pagamento.
[1] divieto posto dall’art. 11 della L. n. 392/78;
[2] all’art. 1385 c.c.
Studio Legale Samperisi&Zarrelli
Produzione riservata
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