domenica 23 luglio 2017

Conto in rosso e cointestatario defunto. Chi paga i debiti?

Nel caso in cui il conto corrente cointestato presenti delle passività per operazioni compiute da uno solo dei contitolari, chi paga i debiti al momento del suo decesso?

Purtroppo, come spesso si apprende dalla realtà, il momento maggiormente critico della cointestazione di un conto corrente è senza dubbio rappresentato dalla morte di uno dei cointestatari.  
In via generale in caso di conti correnti cointestati si presume che la metà appartenga al de cuius e la restante metà al cointestatario.
Quindi, in caso di conto in attivo, la quota che cade in successione è pari alla metà del saldo al momento della morte.

Ciò avviene quando il conto corrente ha un saldo attivo. Diverso è il caso in cui il conto sia "in rosso": infatti il debito nei confronti della banca costituisce una passività.
Ora, poniamo il caso  - assai frequente nella pratica - in cui alla morte di un cointestatario, il contitolare superstite sia allo stesso tempo suo erede. La fonte dell'obbligazione di pagamento in tale ipotesi è duplice: da un lato la qualità di cointestatario e dall'altra quella di erede.  

Tuttavia, se la seconda fonte di obbligazione può essere superata mediante la rinuncia all’eredità, la prima non può essere eliminata. Infatti, l’art. 1854 c.c. stabilisce che nel caso in cui il conto corrente sia intestato a più persone, con facoltà per le medesime di compiere operazioni, attive e passive, anche disgiuntamente, i cointestatari sono considerati creditori o debitori in solido del saldo del conto.

In sostanza la cointestazione del conto ha l’effetto di porre ciascun intestatario, nei confronti della banca, nella posizione di creditore o debitore in solido del saldo del conto corrente. In caso di conto corrente cointestato, dunque, opera il regime della solidarietà sia passiva che attiva. Ciò vuol dire che l’operazione posta in essere da uno solo degli intestatari vincola anche gli altri. Tale principio, confermato dalla Cassazione [1] opera in quanto in un conto cointestato, ogni atto di disposizione del singolo si presume effettuato con il consenso degli altri intestatari. Infatti, così come il contitolare ha diritto di chiedere, anche dopo la morte dell’altro, l’adempimento dell’intero saldo del conto, allo stesso modo la banca può chiedere per intero il pagamento delle passività.

Ne deriva che ogni contitolare è solidalmente responsabile nei confronti della banca per il saldo passivo del conto corrente.
Alla luce di quanto esposto, ne consegue che l'intestatario superstite del conto corrente sarà chiamato al pagamento della passività anche in caso di rinuncia all’eredità, salva la possibilità di esigere la metà di quanto effettivamente pagato  dagli  altri eredi.  


A cura di David Valente
Samperisi&Zarrelli Studio Legale
Produzione riservata


 [1] Cass. Civ., sent. n. 9063 del 7.07.2017

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