Come noto, alcune settimane fa è scoppiato nel nostro
Paese un vero e proprio "allarme
meningite" ed il panico
ingeneratosi ha portato ad una irrefrenabile corsa al vaccino, che ha inevitabilmente "rimpinguato" le
casse delle aziende farmaceutiche.
L’enorme clamore suscitato dai tragici casi di
meningite censiti in Italia, ha "insospettito" molte associazioni di
consumatori.
In particolare, il Codacons lo scorso mese (gennaio 2017) ha presentato a diverse
procure una denuncia al fine di
"vederci chiaro" sulla vicenda.
Nella sua denuncia il Codacons sostiene che «pur essendo i numeri
sull'incidenza della malattia pienamente nella norma, si è scatenata una corsa
ai vaccini che determina non solo spese
a carico dei cittadini per decine di milioni di euro, ma anche palesi discriminazioni tra utenti a seconda
della zona di residenza».
«A seguito del clamore
suscitato dai casi censiti in varie regioni
italiane»
spiega il Codacons «la corsa spesso ingiustificata al vaccino anti-meningite ha fatto più
che raddoppiare il numero delle dosi fornite alle Asl sul territorio nazionale
facendo registrare un +130% nello scorso mese di dicembre almeno da quanto
sembrerebbe riportato da tutti i media, stampa e siti web».
Da qui la richiesta di indagare
sui reati di procurato allarme e abuso di atti d'ufficio nei confronti
di soggetti pubblici e privati ivi compreso il Ministero della Salute e l'Istituto
Superiore di Sanità.
Detta richiesta è stata
"accolta" dalla Procura della
Repubblica di Catania, ove le indagini sono attualmente in corso.
Ciò che – in particolare – si vuole acclarare è se
i comportamenti di soggetti pubblici e privati e le loro dichiarazioni apparse
sui mass media abbiano contribuito a scatenare il panico nella popolazione e se tali proclami possano aver celato
possibili interessi speculativi
volti a favorire le aziende
farmaceutiche produttrici dei vaccini, risultando
gli stessi idonei a produrre un inutile allarmismo ingenerando una distorta
convinzione nella collettività.
Ora, senza voler entrare
nel merito della questione e senza voler esprimere giudizi sulla fondatezza o
meno della stessa, è doveroso sottolineare che la "paura di
ammalarsi" è una paura atavica ed in quanto tale connaturata in ogni essere
umano, di talché l’allarmismo – in casi come questi – è quasi per definizione
inevitabile.
"Ai posteri – dunque –
l’ardua sentenza" …
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