venerdì 3 febbraio 2017

Medici e sanitari. Indennizzo per le ore di lavoro non pagate

Risarcimenti consistenti per medici e personale sanitario che hanno lavorato oltre i limiti previsti dalla Direttiva UE.
Si stima un risarcimento di circa 80.000,00 a medico e ondate di ricorsi per mancato rispetto dell’orario massimo di lavoro e delle ore di riposo giornaliere previste dalla Direttiva 2003/88.
La questione è semplice. Il legislatore europeo, data la delicatezza della professione sanitaria, ha introdotto un limite all’orario di lavoro dei medici e del personale sanitario per evitare che l’eccessivo affaticamento costituisse un pericolo per la salute e l’incolumità dei pazienti.
L’Italia nel 2003 ha dato attuazione alla Direttiva con il Decreto legislativo n. 66, ma qualche anno dopo, con la Legge  Finanziaria del 2008 [1] il Governo ha fatto retrofront prevedendo una deregolamentazione dell’orario di lavoro dei medici, equiparandolo a quello dei dirigenti.
La conseguenza di tale riforma è stata quella di costringere illegittimamente medici e sanitari dipendenti delle Aziende Sanitarie Pubbliche a turni di lavoro prolungati e massacranti, senza il rispetto degli orari di riposo previsti per gli altri lavoratori italiani ed europei.
La norma europea stabilisce, infatti, per tutti i lavoratori un orario settimanale di massimo 48 ore – compresi gli straordinari – ed un riposo giornaliero di 11 ore consecutive.  La anzidetta legge finanziaria e il D.L. n. 112/2008 [2] hanno illegittimamente escluso l’applicabilità di tale disciplina ai medici dipendenti del servizio sanitario nazionale.
L’Europa, per tale violazione, ha ripreso e sanzionato più volte il nostro Paese, il quale ha impiegato ben 6 anni [3] per riorganizzare il lavoro dei medici dipendenti in conformità alla Direttiva europea e alle norme nazionali previste per gli altri lavoratori dipendenti.
Sebbene la ritardata regolarizzazione della situazione, resta il fatto che il personale medico ha, nel corso degli anni, svolto una prestazione lavorativa non correttamente retribuita, nonché è stato vittima della inesatta e/o tardiva applicazione della Direttiva europea.
Per tale ragione, i medici di tutto il territorio nazionale stanno per intraprendere delle azioni giudiziarie nei confronti dello Stato italiano e/o dell’Ente Ospedaliero per vedersi risarcire il danno derivante dalla illegittima privazione di una garanzia riconosciuta a tutti i lavoratori europei oltre al rimborso delle ore di lavoro non retribuite.


[1] art. 3, comma 85, L. 24 dicembre 2007, n. 244.
[2] art.  41, comma 13, d.l. n. 112 del 25.06.2008.
[3] L. 161 del 30.10. 2014

Nessun commento:

Posta un commento