Per comprendere cos’è e a cosa serve il rent to buy occorre fare un salto indietro ed andare alle sue origini.
Il
fenomeno del rent to buy, infatti, è
nato nel diritto anglosassone e ha trovato grande diffusione in Italia
soprattutto negli ultimi anni. In particolare, per via della crisi e delle difficoltà
economiche di famiglie e imprese, è diventato una formula di acquisto
alternativa dell’abitazione o del locale per l’esercizio dell’attività
commerciale.
Cos’è
il rent to buy?
Il
rent to buy è una operazione
commerciale diretta a consentire l'acquisto di un immobile, con una modalità
graduale ed economicamente più accessibile rispetto all'acquisto con il metodo
tradizionale.
È una compravendita atipica che consente
all’aspirante acquirente di abitare l’immobile prima ancora di averlo comprato.
In sostanza si tratta di una sorta di affitto con riscatto [1], dove i canoni
pagati dall’affittuario vengono computati ai fini dell’acquisto dell’immobile.
La compravendita vera e propria, dunque, viene posticipata
nel tempo.
In concreto, con il rent to buy l’affittuario
inizia immediatamente ad utilizzare il bene che verrà poi acquistato in un
momento successivo ad un prezzo concordato tra le parti.
Così
facendo l’affittuario ha il vantaggio di non perdere i soldi dell’affitto
pagato mensilmente e di rinviare la richiesta di un prestito ad un momento più
vantaggioso o in cui lo stesso ha maggiori disponibilità economiche o una
garanzia da offrire alla banca.
A cosa
serve il rent to buy?
Per capire in concreto cos’è il rent to buy, a
cosa serve e come funziona, facciamo un esempio pratico: se un
soggetto intende comprare una casa del valore di € 100.000,00 ma non ha la disponibilità
economica dell’intero prezzo, attraverso il contratto di rent to buy potrà entrare
immediatamente nella disponibilità della casa pagando un canone di locazione. I canoni versati per l’affitto saranno, poi, detratti
dal prezzo finale dell’abitazione.
Dunque per l’affittuario c’è il vantaggio di
godere subito dell’immobile e al contempo di non perdere i canoni di affitto
pagati, trovandosi – al momento dell’acquisto definitivo – ad aver pagato parte
del prezzo.
Il sistema del rent to buy
si può applicare sia agli immobili già ultimati,
che a quelli in corso di costruzione.
che a quelli in corso di costruzione.
Attenzione però.
Il rent to buy non è una modalità di pagamento rateizzato, in cui la
proprietà
del bene si trasferisce subito ed il pagamento viene dilazionato.
Esso, al contrario, è una modalità di acquisto graduale in cui la proprietà del bene rimane in capo al venditore fino al momento dell’atto definitivo.
Esso, al contrario, è una modalità di acquisto graduale in cui la proprietà del bene rimane in capo al venditore fino al momento dell’atto definitivo.
Per tali motivi il rent to buy viene definito un
“acquisto programmato”, in cui
l’affittuario paga subito i canoni e pianifica (economicamente) la
compravendita definitiva.
In ogni caso la formula di acquisto per il
tramite del rent to buy non può prescindere da una base economica consistente, atteso
che la necessità di accendere un mutuo è solo rinviata e dunque chi lo contrae
deve poter contare su delle entrate sufficienti.
Da
ultimo, circa il modo in cui si realizza il rent to buy deve precisarsi che si
sviluppa in due fasi e pertanto anche i costi e le spese sono sostenuti.
Non
esiste una formula unica in cui può svilupparsi l’operazione, ma generalmente
si compone di:
·
un
contratto di affitto con un canone
superiore fino anche al 50% al prezzo di mercato;
·
un
contratto preliminare di vendita con
il quale l’inquilino si obbliga a comprare la casa ad un prezzo stabilito ed
entro un termine stabilito.
A cura di David Valente
Samperisi&Zarrelli Studio Legale
Produzione Riservata
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